Il processo creativo per realizzare prodotti e servizi di qualità si nutre della capacità di prestare attenzione
Prestare attenzione ai dettagli in ogni professione è fondamentale per offrire un lavoro eccellente, garantire la sicurezza, migliorare l’efficienza e costruire una solida reputazione professionale. I dettagli possono fare la differenza tra un lavoro ben fatto e uno mediocre. Prestare attenzione ad ogni aspetto, in ogni momento del processo, migliora l’accuratezza, la precisione e la qualità del risultato finale. E, quindi, la soddisfazione di chi ne è destinatario.
Attenzione e creatività
La creatività si esprime nel riuscire a trovare una soluzione a un problema reale. E cosa sono le esperienze dei clienti se non la progettazione di situazioni capaci di non trasformarsi mai in problemi? E cos’è la cura del cliente se non la capacità di riprogettare le situazioni per risolvere problemi quando si verificano?
La fonte che alimenta la nostra creatività, sia quando progettiamo un servizio sia quando ci rimettiamo le mani per migliorarlo ancora, è l’arte di osservare, cioè di saper guardare con attenzione.
Ma se la chiave per la creatività è l’attenzione significa che abbiamo un problema, perchè l’attenzione è oggi una risorsa sempre più scarsa, compromessa dai tantissimi stimoli di cui si è circondati negli ambienti sia fisici sia digitali che lottano letteralmente per accaparrarsela.
Siamo tutti sempre più distratti e questo ci porta a guardare le cose con superficialità. Se la nostra capacità di prestare attenzione è in crisi, significa che lo è anche la creatività. Ma se la creatività è in crisi, lo è anche la capacità di offrire un buon servizio ai nostri clienti.
Come migliorare la nostra capacità di osservare
Migliorare la nostra capacità di prestare attenzione ai dettagli richiede strategie rpratiche e strumenti. Che dobbiamo apprendere in prima persona, per poter poi essere in grado di suggerirli anche al nostro team, allo staff e a chiunque si trovi a collaborare con noi nel delivery di un servizio o di un’esperienza.
Ci sono diversi livelli ai quali si può intervenire, a partire dalle nostre azioni quotidiane, per allenare lo spirito d’osservazione e la capacità di cogliere dettagli e sistematizzarli in soluzioni efficaci. Qui esploriamo alcuni dei suggerimenti offerti da Rob Walker nel suo libro “The Art of Noticing” per esercitarsi all’osservazione e sviluppare strategie per nuovi modi di prestare attenzione.
Non c’è obbligo di provarli tutti. Si può iniziare con uno e vedere dove porta nella pratica della propria attività. Oppure si può provarne uno al giorno e testare cosa funziona meglio e sentiamo più nelle nostre corde (ma occhio a non restare troppo comodi nel proprio, il motivo lo spieghiamo più avanti)
Notare ciò che la maggior parte delle persone si lascia sfuggire
Se tutti corrono, tu rallenta. Prenditi tempo. Studia cosa hai intorno e scopri come il tuo legame con quello che ti circonda o stai vivendo cambia e, in conseguenza, come possono cambiare le tue azioni e le tue reazioni
Prendi una strada diversa
Un esercizio semplice quanto efficace. Piuttosto che usare Google Maps, fai in modo di “arrivare a destinazione per la via più difficile”. La sfida è fare il viaggio – anche breve, anche urbano – senza alcuna guida in tempo reale da un dispositivo digitale. Il semplice atto di scegliere di osservare dove vi trovi senza l’aiuto digitale può sembrare scoraggiante, ma può cambiare il modo in cui ti senti e interagisci con l’ambiente (utilissimo, poi, per comprendere meglio, ad esempio, le esigenze di clienti che non hanno familiarità con il servizio o l’attività che offri)
Guarda attraverso gli occhi di qualcun altro
Quando assumiamo il punto di vista di qualcun altro, vediamo le cose in modo nuovo. Gli osservatori più onesti e diretti sono i bambini, che sono anche perspicaci e creativi. Fare una pausa per chiedersi “cosa vedrebbe un bambino qui?” è un modo per passare a quella mentalità. Oltre agli occhi di un bambino, puoi immginare di guardare le situazioni dal punto di vista di uno storico, di un attore, o persino di un cattivo cliente (nota: non è indispensabile farsi prestare figli piccoli dagli amici, e possibile anche solo fingersi piccoli!)
Risveglia i tuoi sensi
L’osservazione può coinvolgere tutti i nostri sensi – udito, vista, olfatto, gusto e tatto. Per quanto riguarda il suono, puoi compilare una lista dei suoni quotidiani mentre ti muovi nel tuo spazio abituale. Puoi spingerti anche a creare una mappa dei suoni, o di ciò che ossservi: puoi ripetere o sostituire questo esercizio con uno qualsiasi dei tuoi sensi. Del resto, “il sentiment non è qualcosa che possiamo vedere, ma piuttosto che possiamo percepire.”
Celebra i momenti imbarazzanti
In veste di osservatore, dovresti uscire dalla tua zona di comfort. Se non hai mai pranzato da solo, come puoi scoprire come si sente un cliente che lo fa? Sfidarsi in esperienze che ci mettono in qualche modo a disagio e ci costringono a uscire dalle nostre personali abitudini può essere estremamente utile per restituirci il contatto con la capacità di osservare – e, quindi, di recupare una connessione più profonda con ciò (e chi) che ci circonda. Del resto, a cosa serve saper osservare se di ciò che abbiamo scoperto non ne facciamo nulla?
“Non esiste un unico modo per esplorare e notare il mondo che ci circonda. Parte della sfida è notare ciò che hai osservato, ma anche ciò che non hai osservato. È proprio la roba che tutti gli altri si sono persi che dovrebbe farci riflettere due volte“, scrive Walker.